Pubblicato il: 21 febbraio 2025

Le campane come strumento di preghiera

di Giacomo Zaza

 

Le campane nascono come mezzo per scandire il tempo e per richiamare i fedeli ad un evento liturgico. Esse rappresentano anche uno strumento di uguaglianza e unione dei popoli, permettendo a ciascuno di lodare Dio secondo le proprie tradizioni, tanto che al nord Italia le modalità di suono sono diverse da quelle nostre. Sono certo che anche al nostro amato Antonio di Padova sarà capitato di suonarne una.

 

La nostra chiesa di Sant’Andrea Apostolo, fin dal 1556, è stata dotata, per la volontà del benefattore Marco Antonio de Iudicibus di una campana di altezza 0,40m e di diametro max 0,43m. L’opera bronzea reca tutt’intorno, sotto la corona, l’iscrizione: MARCUS ANT(ONIU)S DE IUDICIBIUS HOC OPUS F.F. Al centro della campana è posta, verso oriente, l’arme gentilizia della famiglia de Iudicibus, all’opposto invece è presente l’immagine della Vergine col Bambino sul braccio sinistro, di certo raffigurante la Madonna dei Martiri, nella direzione della cui chiesa essa guarda. Più sotto sul labbro della campana, è apposta la firma datata del rinomato fondatore del tempo “IL FIELLA F. A.D. MDLVI”, (Giovan Battista Fiella, di Napoli abitante in Bitonto dove nel 1552 comprò i locali destinati alla sua fonderia).

 

La campana della chiesa è una delle prime opere che si conoscano di questo maestro. Questa campana fu collocata originariamente nel campanile a vela sul lato sinistro della facciata della chiesa e successivamente sul moderno campanile a vela situato sulla medesima facciata (1938). Rimase lì fino a quando una lesione ne richiese la sostituzione, avvenuta nel 1997 quando la confraternita decise di far fondere l'attuale campana (vedi foto).

 

L’antica campana è oggi custodita ed esposta nel Museo Diocesano. Sulla attuale campana è presente l’immagine di Sant’Antonio corredata dalla scritta “CONFRATERNITA DI S. ANTONIO” mentre spostandosi sulla bocca della campana è riportata la data di fusione (1997). Sul lato sinistro si trova raffigurato Sant'Andrea Apostolo, mentre sul lato destro è raffigurata Maria che porge una mano colma di doni a Gesù. La campana ha un meccanismo manuale e viene suonata tirando una fune collegata ad essa prevalentemente durante la Tredicina e le celebrazioni in onore di Sant'Antonio.

 

Dal 5 dicembre 2024, l'attività campanaria è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell'UNESCO, un traguardo di grande valore simbolico. Questo riconoscimento dimostra che, dopo più di mille anni, le campane continuano a dare voce alle preghiere che salgono a Dio da tutta la Chiesa pellegrina nel mondo. Oggi, le campane sono spesso percepite come un elemento di disturbo piuttosto che come uno strumento di evangelizzazione. Tuttavia, il loro suono infastidisce il demonio, allontanandolo e proteggendo chi le ascolta.