Pubblicato il: 06 settembre 2024

Archiviato il: 11 dicembre 2024

Riflessioni personali a conclusione della festa in onore di sant'Antonio

di Cosimo Damiano Camporeale (priore)

 

Come tutti sapete a fine luglio la sacra effige di sant'Antonio posta in ostensione al pubblico in occasione della Tredicina, come ogni anno, è stata ricollocata nella consueta nicchia che tutti conosciamo. A conclusione di questo lungo periodo di preghiera e devozione, sento l’esigenza di dar voce ai miei pensieri ed esprimere ciò che ho provato nel cuore.

 

Un anno fa mai avrei immaginato di vivere la Tredicina del 2024 come priore di questa confraternita e che mi avrebbero travolto emozioni così intense e sincere. Ogni giorno, partendo dal 31 maggio, è stato un giorno speciale e significativo. Tutti insieme, confratelli, consorelle e fedeli, abbiamo pregato e ascoltato gli scritti di sant’Antonio e, grazie alla guida del nostro assistente spirituale don Vito, abbiamo potuto riflettere e comprendere il messaggio che c’è dietro ogni parola del Santo.

 

Come avete potuto constatare, abbiamo introdotto delle novità, tra le quali, la sacra effige di sant’Antonio che ha trovato una nuova collocazione. Una scelta dettata non solo per motivi di sicurezza, ma anche prettamente simbolica. Era doveroso, anche nei giorni della Tredicina, continuare a mettere al primo posto “il padrone di casa”, riprendendo una espressione di don Vito, ovvero Gesù Cristo.

 

Altra novità è stata quella di porre ai piedi del simulacro del Santo una nuova urna con dei biglietti sui quali chiunque ha potuto scrivere un’intenzione, una preghiera o un pensiero personale da rivolgere a sant’Antonio. L’obiettivo iniziale era quello di raccogliere nei giorni successivi al termine della solennità tutte le lettere contenute nell’urna e spedirle a Padova, dove i frati della Basilica le avrebbero poste sulla Tomba del Santo. In realtà, poi, le lettere sono state affidate direttamente a uno dei frati della Basilica, Padre Giovanni Milani, responsabile delle “peregrinatio” delle reliquie di sant’Antonio, che si è trovato con le reliquie del Santo nella vicina Ruvo di Puglia. Abbiamo con grande sorpresa scoperto che i fedeli hanno risposto molto positivamente a questa iniziativa.

 

Grazie alla collaborazione di confratelli, consorelle e membri del gruppo della comunicazione, siamo riusciti a “mettere su” liturgie come quella del “Beato Transito” e la “Liturgia dei simboli” ricche di significato e valore devozionale. Mi ha riempito il cuore di tenerezza e commozione vedere la chiesa gremita di tanti bambini così partecipi e felici di esserci nel giorno della “Tredicina dei bambini”. 50 bambini! Uno dei numeri migliori che la confraternita abbia ottenuto da quando, 10 anni fa fu istituita questa liturgia, fortemente voluta dall’ex priore Sergio Pignatelli (che ringrazio per la scelta illuminante).

 

Sono soddisfatto di come si è svolta la Processione in onore del Santo: compostezza, devozione, preghiera. Una fede “sentita”. Probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa e per questo non biasimateci. Abbiamo, nelle nostre possibilità, cercato di mettere al primo posto i sentimenti positivi, l’amore per Gesù Cristo e per il nostro amato sant’Antonio. E se questi sentimenti positivi sono arrivati anche a voi fedeli, vuol dire che possiamo ritenerci orgogliosi di aver fatto un ottimo lavoro, fiduciosi del cammino intrapreso.