Pubblicato il: 31 maggio 2024

Archiviato il: 06 agosto 2024

«Preghiera è "obsecratio"», il messaggio dell’Assistente Sprituale

di don Vito Marino

 

«Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. [...] La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,1-2.5).

 

Con queste parole papa Francesco ha invitato la comunità cristiana a prepararsi al giubileo del 2025. Anche la nostra comunità confraternale deve vivere la Tredicina in onore di Sant’Antonio con lo sguardo rivolto a Colui che il santo aveva sempre davanti agli occhi e al cuore e che a noi presenta: Gesù. Pregare non è solo parole da dire ma, soprattutto, "Cuore da aprire". Ecco la parola "obsecratio".

 

Così Sant’Antonio definisce la preghiera: «aprire fiduciosamente il proprio cuore a Dio». L’atteggiamento che il santo ritiene importante: aprire il cuore a Dio è lasciare entrare Lui nel nostro cuore. Perché è importante questo atteggiamento? Ritengo che ci si debba chiedere chi è per me Dio, perché se è così importante, lo si debba far diventare parte essenziale della propria vita. Dio non può essere un estraneo, un padrone, un mago o uno che fa cose straordinarie. Sant’Antonio riteneva Dio parte essenziale della sua vita: ecco il primo atteggiamento del credente.

 

Da questo atteggiamento "obsecratio" nasce la "oratio" cioè «colloquiare affettuosamente con Lui, vedendolo presente con me». Sono queste parole meravigliose che esprimono il senso della preghiera come "colloquio" con Dio. Mentre lo stai ascoltando nasce l’esigenza della "postulatio" che non è semplicemente cogliere una parola, ma aprire il cuore alla presenza di Dio e poi – cosa molto naturale - presentargli i nostri bisogni. Meraviglioso sant’Antonio che ci aiuta a scoprire la preghiera e gli atteggiamenti necessari per imparare a pregare.

 

Ultimo atteggiamento è "gratiarum actio": lodarLo e ringraziarLo. Ecco un modo di seguire un esempio di fede per noi, cioè uno che si è fidato e affidato totalmente al Padre di Gesù e nostro. Buon cammino di Fede per questi giorni che ci porteranno al 13 giugno.