Pubblicato il: 31 maggio 2024

Archiviato il: 06 agosto 2024

I due volti di Antonio

di Lidia Povia

 




Lo scorso aprile si è aperto il Cammino di noviziato per gli/le aspiranti Confratelli e Consorelle che hanno chiesto di entrare a far parte della Confraternita di sant’Antonio. Il primo appuntamento, esposto da Sergio Pignatelli, Maestro dei Novizi e Coordinatore della Consulta confraternale per il triennio amministrativo 2024-2027, è stato incentrato sulla figura di riferimento della Confraternita, ovvero, sant’Antonio, il Taumaturgo per antonomasia.

 

Durante l’incontro è stato delineato, innanzitutto, il profilo "anagrafico" di Antonio, il quale nasce in Portogallo nel 1195 con il nome di Fernando da una famiglia di nobili origini. Sin da adolescente spicca la sua totale vocazione al sacerdozio, tanto che decide inizialmente di entrare nell’ordine degli agostiniani, dove studia scienze e teologia con ottimi maestri. La conoscenza minuziosa delle Sacre Scritture forma la sua straordinaria erudizione che si manifesterà poi pubblicamente negli anni successivi, in età adulta.

 

Dopo una serie di vicissitudini, tutte dettate da un preciso disegno che il Signore ha in serbo per lui, decide di lasciare gli agostiniani per entrare nell’ordine dei francescani, l’ordine religioso che in quel tempo stava prendendo piede un po’ in tutto il mondo grazie a Francesco d’Assisi. Abbandona il suo nome di Battesimo e diventa, così, Antonio.

 

Antonio è in assoluto il personaggio che la pietà popolare conosce come il Santo operatore di miracoli, a cui ricorrere per chiedere grazie o protezione. È certamente il Santo più conosciuto proprio per la costante presenza di rappresentazioni iconografiche (dipinti, affreschi, simulacri) nelle chiese sparse in tutto il mondo, oltre che per le numerose associazioni di volontariato nate in suo nome. In questo primo step del Cammino dei novizi, però, il relatore si è soffermato in modo particolare su un aspetto di sant’Antonio senz’altro meno conosciuto dalla maggior parte dei suoi devoti. Si parla tanto del Santo, poco dell’uomo che Antonio è stato.

 

Come ogni santo che si rispetti Antonio è stato un personaggio dalla personalità complessa. Antonio "uomo" non passava certamente inosservato con il suo predicare e si è rivelato una testimonianza piuttosto scomoda per la società e la politica del suo tempo. Egli, infatti, è conosciuto come "martello degli eretici" per aver pesantemente attaccato tutti coloro che non avevano fede nell’Eucaristia e in più occasioni ha fatto in modo che le teorie degli eretici fossero inevitabilmente smontate dalle sue confutazioni.

 

Famoso è il miracolo eucaristico della mula che, digiuna da più giorni, si inginocchia davanti all’Ostia consacrata, invece che dirigersi verso il pasto posto lì per lei. Diceva Antonio nei suoi sermoni contro gli eretici: «Chiunque, dopo il battesimo, viene vinto di nuovo dalla malvagità dell’eresia o dalla concupiscenza mondana, questi peccati lo precipiteranno di nuovo nel profondo di tutti i vizi».

 

Antonio si è battuto fermamente anche contro un altro male che affliggeva la società del suo tempo: l’usura. Una battaglia dura e lunga che, però, è riuscito a vincere riuscendo ad ottenere l’abolizione di una legge patavina iniqua per coloro che subivano l’usura. Le sue parole contro questo «tarlo sociale» e contro chi lo praticava sono sempre state molto dure ed aspre: «uomini con i denti che odorano di marcio, perché nella loro bocca c’è il luridume del denaro e gli escrementi dell’usura». E ancora: «Scellerati, dannati impudenti che praticano l’usura davanti a tutti, quasi in piazza. […] Rettili che strisciano».

 

Sembra difficile credere che parole tanto taglienti siano state pronunciate proprio da quel giovane dal dolce sorriso, che porta in una mano un giglio bianco e con l’altro braccio stringe a sé Gesù Bambino. Eppure, dinanzi a questi simboli distintivi del carisma antoniano, c’era prima di tutto l’uomo dai valori francescani che difendeva i bisogni della povera gente sedendosi accanto a coloro che erano considerati scarti della società. Un uomo che diffondeva la parola di Dio in veste di eccellente predicatore quale era, elargendo messaggi che oggi potremmo definire attualissimi, che lasciano spunti di riflessione e che delineano il profilo di un personaggio storico dalla personalità che l’ha reso santo, "il Santo".