Pubblicato il: 05 luglio 2024

Le due visite guidate della Pro Loco: riscoperta e conoscenza

di Antonio Pappagallo

 

Lo scorso marzo si sono tenute le visite guidate alle chiese di Molfetta, e alle rispettive Confraternite e Arciconfraternite, organizzate dalla Pro Loco locale chiamate “Storie di Quaresima” dove una guida ha spiegato la storia dei sodalizi e delle varie chiese che venivano man mano visitate.

 

Ho avuto l’onore e il piacere di rappresentare in abito confraternale, la Confraternita di Sant’Antonio di Padova di cui sono confratello ormai dal lontano 1999, primo anno dell’amministrazione Panunzio. Quando il priore pro-tempore Giuseppe de Bari mi ha invitato spiegandomi il fine di questa attività, ho subito accettato sia perché la ritenevo una bella iniziativa, sia per l’amore che provo per il nostro sodalizio. Sono stato orgoglioso di aver rappresentato la nostra confraternita e devo ammettere che la Pro Loco ha avuto un’idea stupenda, ovvero permettere a molfettesi e non solo di conoscere e scoprire le tradizioni dei sodalizi operanti nella nostra città, non soltanto nel periodo Quaresimale, quando il sentimento di tutti i cristiani è rivolto alle atroci sofferenze del Figlio di Dio.

 

Ecco, proprio questo animo dovrebbe essere il faro, la guida che dovrebbe vivacizzare l’attività pastorale dei sodalizi molfettesi, così da avvicinare sempre più persone a scoprire queste associazioni e le loro tradizioni.

 

La fede, la carità, la preghiera e l’aiuto verso i bisognosi sono stati tra gli argomenti elencati dal priore che ha spinto i presenti a visitare la nostra rettoria e ad assistere alla nostra Sacra Rappresentazione. La consapevolezza sulle attività delle confraternite è fondamentale per chi conosce solo marginalmente queste realtà e spesso si crea un’opinione frettolosa e fallace che sfocia talvolta in critiche effimere legate alla conduzione dei riti processionali.

 

Le confraternite locali sono istituzioni che operano sul territorio ormai da secoli e le loro azioni vanno ben oltre il mero rituale. Ben vengano quindi queste attività di diffusione di questa cultura affinché possano aiutare i cittadini a toccare con mano il vissuto di queste associazioni.