13 Giugno: il discorso del Priore al Vescovo
di Cosimo Damiano Camporeale (priore)
Eccellenza,
benvenuto anche quest’anno tra noi. Mi permetta innanzitutto di esprimere i più sinceri ringraziamenti per la sua presenza in questa solenne celebrazione eucaristica a nome di tutta l’amministrazione e della Confraternita di Sant’Antonio che ho l’onore di guidare. La sua presenza qui dimostra quanto anche lei sia affezionato al nostro amato Santo e a questo importante giorno. Giorno che per il nostro sodalizio è sinonimo di festa, di venerazione e di fede.
Lei, Eccellenza, è, per noi umile gregge, un buon pastore da seguire e dalle cui parole trarre insegnamento. Come ben sa, il 2024 è, secondo l’indicazione di Papa Francesco, l’anno dedicato alla preghiera e non a caso il tema centrale della Tredicina di quest’anno è stato improntato proprio sul tema della preghiera: un tema tanto caro al nostro sant’Antonio. Egli credeva fortemente nella forza e nel potere della preghiera e suggeriva tre modi per pregare: con il cuore, con la bocca e con le mani.
Con il cuore perché la preghiera deve nascere dal nostro intimo e avere come obiettivo l’amore. Con la bocca perché le nostre parole devono essere parole di vita, parole che tendono la mano, e che promuovono l’unione e mai la discordia. Con le mani; perché con le mani dobbiamo agire e amare il prossimo, con azioni concrete. Ed è questo l’impegno che noi come confraternita intendiamo portare avanti: mettere in pratica gli insegnamenti del nostro amato Santo che arrivano dal suo diretto ispiratore, ovvero Gesù Cristo.
In una sua celebre preghiera, il nostro indimenticato venerabile don Tonino Bello così pregava lo Spirito Santo “Rendere la sua Chiesa spiaggia dolcissima per chi è solo, triste e povero”. Questo è ciò che noi come confraternita cerchiamo di fare ogni giorno: “accogliere” e “raccogliere”. “Accogliere” i fedeli e chi ha desiderio di fermarsi a pregare e “raccogliere” le esigenze e le problematiche dei fedeli, laddove ce ne fossero.
Eccellenza, mi permetta di ringraziare di vero cuore quanti si sono prodigati con dedizione ed entusiasmo nella buona organizzazione e realizzazione di questa Tredicina, la prima di questa nuova amministrazione: il nostro instancabile assistente spirituale don Vito, tutti i miei collaboratori nei loro vari ruoli, i confratelli e le consorelle e il gruppo della comunicazione.
Infine, rivolgo un pensiero speciale per il nostro caro don Gino Samarelli. La sua scomparsa improvvisa ha lasciato dentro di noi vuoto e sgomento. Non dimenticheremo mai la sua disponibilità e la sua accoglienza negli anni in cui, a causa della pandemia, ci ha accolto nella Chiesa di San Corrado dove egli era parroco per permetterci di svolgere la Tredicina in sicurezza in uno spazio più ampio. Ci uniamo quindi alla preghiera di tutta la comunità e chiediamo a sant’Antonio di accompagnarlo in Paradiso per godere del volto di Cristo Risorto.
Preghiamo anche per Lei, Eccellenza, affinché la luce della sua guida sia sempre viva e intensa. Chiedo umilmente a Lei di pregare per noi, affinché possiamo essere sempre più degni dell’amore di Dio.