Pubblicato il: 31 maggio 2024

Archiviato il: 06 agosto 2024

Il Collegio dei Revisori dei Conti, un organo da scoprire

di Maria Raffaella la Grasta

 

L'Assemblea dei Confratelli e delle Consorelle di domenica 17 marzo 2024 tenutasi presso la Chiesa di Sant’Andrea si è caratterizzata per aver portato una ventata di novità nella Confraternita di Sant’Antonio di Padova. In tale occasione, infatti, oltre all’elezione del Consiglio di Amministrazione, sono stati eletti i tre membri del Collegio dei revisori dei conti per il triennio 24-27 nelle persone di Maria Stella Panunzio, Nicola Forte e Domenico D’Agostino. Un suffragio carico di cambiamenti, in cui per la prima volta, secondo le nuove disposizioni diocesane, le consorelle hanno potuto esercitare il loro diritto di voto e sono state protagoniste al pari dei confratelli. Abbiamo intervistato i componenti del collegio allo scopo di conoscere meglio loro e l’organo che essi rappresentano.

 

Quali sono i compiti del Collegio dei Revisori dei Conti?
Secondo l’art. 30 dello Statuto diocesano per le Confraternite il Collegio dei Revisori dei Conti è l’organo che ha il compito di verificare la corretta gestione amministrativa e la puntuale tenuta della contabilità. Per adempiere a tale incarico, il Collegio è tenuto ad esaminare il Bilancio Preventivo e ad elaborare la propria relazione di approvazione del Conto Consuntivo da presentare all’Assemblea dei Confratelli e delle Consorelle. Il Collegio dei Revisori dei Conti, inoltre, verifica che la Confraternita adempia i propri oneri di culto.

 

Come avviene l’elezione? Quanto dura la carica?
Anche per rispondere a questa domanda non possiamo prescindere dall’art. 31 dello Statuto che recita: “I componenti del Collegio dei Revisori dei Conti vengono eletti dall’Assemblea dei Confratelli e delle Consorelle, su proposta della Consulta, da una lista contenente un numero doppio dei membri da eleggere. Il Collegio è composto da tre membri, che restano in carica tre anni e possono essere rieletti solo per un secondo mandato consecutivo”.

 

Come avete accolto la notizia della presentazione dei vostri nomi e la successiva elezione?
Dietro un comune sorriso gentile si nasconde la risposta unanime: titubanza ed esitazione. Il timore nei confronti della responsabilità e il senso di inadeguatezza sono state le prime sensazioni a causa della giovane età, dell’inesperienza, ma anche, secondo la Presidente Maria Stella Panunzio, per la difficoltà di abbattere la consuetudine comune che vede gli incarichi confraternali attribuiti a soli uomini. Ben presto però le paure hanno lasciato spazio alla volontà decisa di rispondere alla chiamata del Santo di Padova e mettersi al servizio della comunità con il proprio tempo, le proprie capacità e competenze e con la voglia di crescere, sull’esempio di Sant’Antonio, e formarsi.

 

Quali obiettivi cercherete di perseguire in questo triennio?
All’inizio di questo percorso non è semplice tracciare con precisione gli obiettivi, per farlo è necessario conoscere e prendere consapevolezza del ruolo e dei compiti che l’incarico prevede. Sicuramente la volontà comune è quella di “operare nella vigna del Signore”, come raccomanda Gesù nel Vangelo (Mt 20, 1-16), mettersi al servizio con spirito di collaborazione e unione fraterna. Tutti e tre i giovani revisori, accomunati da una solida devozione verso il Santo taumaturgo, sono iscritti al Sodalizio sin dalla tenera età e negli anni hanno vissuto la vita confraternale, seguendo il cammino spirituale e partecipando alle celebrazioni liturgiche. Attraverso il loro impegno, adesso, vogliono contribuire a far crescere la comunità all’insegna del confronto e della cooperazione.

 

Così come suggerito dall’art. 32 dello Statuto, durante la prima riunione del Collegio, sono stati nominati il Segretario, individuato nella persona di Nicola e del Presidente, Maria Stella, la prima donna a ricoprire questa carica. Quali motivazioni hanno condotto verso quest’ultima decisione? C’è un messaggio che con tale scelta volete dare?

Maria Stella è stata la più suffragata fra gli eletti, unanime è stata pertanto la decisione di nominarla presidente del Collegio dei Revisori dei Conti. Si è scelto di assecondare la volontà dell’Assemblea in un’ottica di piena partecipazione democratica. Interessante è sottolineare il voto quasi plebiscitario degli elettori che, avallando la candidatura di Maria Stella, hanno dimostrato di condividere l’apertura delle ultime indicazioni diocesane verso la parità dei diritti e doveri fra confratelli e consorelle. La scelta maturata all’interno del Collegio di nominare Maria Stella presidente vuole essere un primo ma deciso segnale di cambiamento tracciato nel solco dell’emancipazione della donna negli ambienti confraternali locali. Una decisione che trasmette il sapore dell’innovazione e del cambiamento impressi nelle linee programmatiche delineate da Papa Francesco sin dall’esordio del suo pontificato. Nell’esortazione apostolica del 2013 Evangelii Gaudium, versetto 103, il Santo Padre sostiene “la Chiesa riconosce l’indispensabile apporto della donna nella società” e osserva “il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale”. Anche la Confraternita di Sant’Antonio vuole contribuire all’emancipazione della donna nella Chiesa, per troppo tempo relegata a ruoli subalterni, e tradurre in azioni concrete l’insegnamento di San Paolo ai membri delle prime comunità cristiane “Non vi è più né uomo né donna, perché non siete che una sola persona in Cristo Gesù” (Gal. 3, 28).

 

Secondo voi quanto è importante che tutti i confratelli e le consorelle conoscano il vostro ruolo e siano informati sulla situazione finanziaria della confraternita?

Siamo fermamente convinti che tutti gli appartenenti alla Confraternita debbano conoscere gli organi istituzionali, le linee programmatiche e le azioni svolte per promuovere la diffusione del culto di Sant’Antonio. Affinché ciò si realizzi è importante incentivare e favorire la partecipazione alle Assemblee, ma anche agli incontri formativi e alle celebrazioni che vengono organizzati nel corso dell’anno. Solo attraverso la condivisione di queste occasioni di scambio di idee e confronto può crescere lo spirito di appartenenza e maturare la consapevolezza da parte di tutti, confratelli e consorelle, delle finalità comuni del nostro Sodalizio. All’inizio di questo percorso ci auguriamo di poter contribuire, insieme all’intera Amministrazione, a rendere la nostra Confraternita “realtà vivace” capace di “trovare nuove vie di servizio ed evangelizzazione” come ha suggerito Mons. Pennisi nello scorso aprile nel suo discorso di apertura del Terzo Cammino diocesano delle Confraternite.