Pubblicato il: 07 maggio 2024

Amministrazione 2024-2027: conosciamo il nuovo Priore

Redazione del Si Quaeris

 

Il 17 Marzo 2024 l’assemblea dei Confratelli e delle Consorelle ha eletto la nuova amministrazione della Confraternita di sant'Antonio di Padova formata da Cosimo Damiano Camporeale, Damiano Cantatore e Sergio Porta. È consuetudine per la redazione del nostro giornale intervistare il neoeletto Priore.

 

Cosimo, quando e per quale motivazione ti sei iscritto alla Confraternita di sant'Antonio?
Mi sono iscritto alla confraternita di sant'Antonio nel 2001, in età adulta. Avevo circa 48 anni, ma fin da piccolo ero attratto dalle processioni. Quello che mi affascinava erano sia la processione del Sabato Santo che quella di sant'Antonio dove ammiravo la partecipazione di tanti bambini col saio bianco. Ho espresso ripetute volte a mia madre la volontà di farne parte senza essere mai accontentato. Sono trascorsi tanti anni, finché un giorno, sicuramente guidato dallo spirito di Antonio che probabilmente aveva già programmato il mio percorso, ho deciso di iscrivermi e diventare confratello.

 

Cosa rappresenta per te la confraternita di sant'Antonio?
Per me la confraternita è famiglia: come “papà” di questa famiglia mi sento e mi sentirò responsabile di ogni membro. Il mio più grande desiderio è che questa famiglia cresca unita e che collabori attivamente nel nome di sant'Antonio.

 

Cosimo, cosa hai provato quando ti è stato proposto il ruolo di Priore e cosa ti ha spinto ad accettare?
Accettare il ruolo di priore non è stata una scelta semplice al punto che la mia risposta si è fatta attendere. Essendo già stato componente della precedente amministrazione ero già consapevole di tutte le difficoltà che questo ruolo avrebbe potuto comportare. Ero anche molto spaventato dall'idea di non riuscire a sostenere tutti i cambiamenti che il nuovo regolamento stabilisce, il non riuscire a gestire la pressione di tutte le responsabilità e di non essere all'altezza delle aspettative che la confraternita avrebbe riposto nei miei confronti. Non è stata una decisione semplice, tuttavia ho fatto prevalere la voglia e il desiderio, che ho sempre coltivato, di rivestire il ruolo più importante in seno a questo sodalizio. Alla fine, quindi, con grande emozione ho accettato.

 

Cosa ti ha spinto a scegliere in veste di assistenti i confratelli Damiano Cantatore e Sergio Porta?
Ho scelto Sergio e Damiano per varie motivazioni. Sergio, essendo giovane, riesce ad entrare meglio in sintonia con gli altri giovani con l’intento di coinvolgerli. Lo conoscevo già perché è stato segretario nella vecchia amministrazione. Lo contraddistingue quella genuina istintività tipica dei giovani che io non ho più, ma che a volte serve per prendere decisioni in maniera celere. Damiano lo conosco, invece, da più tempo. È più simile a me, sia per età che per caratteristiche. È pacato al punto giusto e il suo essere riflessivo dà un senso di armonia alla terna. Ho voluto scegliere due collaboratori completamente diversi tra loro in modo da rendere organica l'amministrazione.

 

Quale sarà il fulcro del tuo impegno? Come Priore hai già deciso su quali percorsi e attività concentrerai i tuoi sforzi?

Assolutamente sì. Il mio intento principale è puntare proprio sui giovani, inserirli in vari contesti in modo da ravvivare la confraternita aprendola sempre più a nuove idee e prospettive. Le nuove direttive dell’Ordinario Diocesano che hanno unificato la figura del confratello e della consorella ci saranno di grande aiuto in questo. Ma bisogna saper preservare anche tutti quei confratelli e consorelle presenti da tanti anni perché fondamentali per la crescita delle nuove “leve”. A loro posso solo dire grazie per quello che hanno fatto e per quello che continuano a fare: credo in una confraternita dove giovani e veterani camminano insieme. Non di secondaria importanza sarà il mio impegno per dare un senso nuovo e più profondo alla Cassa Pane, cercando di coinvolgere giovani e meno giovani a creare un piccolo gruppo di volontari che porti opere di bene laddove ce n'è bisogno, in modo da regalare un sorriso e un aiuto concreto a chi sta sperimentando la piaga della povertà materiale o spirituale.

 

La confraternita si è sempre contraddistinta per il forte spirito di unione e condivisione e solidarietà tra i confratelli. In quale modo la nuova amministrazione porterà avanti questi punti fondamentali? Cosa chiedi ai confratelli?

Il nuovo regolamento ha creato un unico registro tra i confratelli e le consorelle. Nessuno deve sentirsi escluso ma tutti devono poter collaborare in base alle proprie disponibilità e aspirazioni.

 

Quale sarà adesso il ruolo delle donne e cosa chiedi loro?

Alle donne chiedo la stessa collaborazione che chiedo ai confratelli. Voglio rivolgere un enorme “grazie” a tutte le consorelle che hanno collaborato in maniera attiva fino a questo momento e spero che continuino a farlo perché il loro operato e la loro accoglienza è cruciale per la crescita delle nuove consorelle e, perché no, anche dei nuovi confratelli. Lo sforzo grande che chiedo a tutte le consorelle è di coinvolgere, attraverso i loro preziosi insegnamenti, le nuove generazioni, in modo che tutto il lavoro svolto finora continui a dare i suoi frutti.

 

Giovani e confraternita: come è opportuno incentivare la loro presenza attiva?

I giovani devono essere la parte trainante della confraternita, devono poter partecipare ad ogni iniziativa che essa promuove e devono farsi promotori di nuove idee. È per questo che trovo strategica la comunicazione in modo che ogni confratello e consorella sia a conoscenza di ogni iniziativa che la confraternita promuove, soprattutto puntando sull'utilizzo dei social come strumento di comunicazione e diffusione di informazioni.

 

La confraternita di sant'Antonio è sempre stata la confraternita con più bambini iscritti. In quale modo questo viaggio può continuare nonostante le numerose difficoltà?

Purtroppo, con le nuove regole l’Ordinario Diocesano ha disposto che possano essere iscritti alla nostra confraternita solo i bambini che abbiano almeno 7 anni. Pur accettando la decisione del nostro Vescovo devo ammettere che, questo, per la nostra confraternita è stato un duro colpo, visto che molti genitori, sia per devozione che per grazia ricevuta, vorrebbero affidare i propri figli alla protezione del Santo iscrivendoli alla confraternita già nei primi anni di vita, chiaramente a battesimo avvenuto. Questo non vieta, però, alla nostra confraternita di mantenere la tradizionale pratica dell’affidamento dei Bambini al Santo. Con l'auspicio che, giunti in età consona, in accordo con le nuove regole, possano diventare prima aspiranti e, al compimento della maggiore età, consorelle o confratelli regolarmente iscritti nel registro della confraternita.