La bontà nel nome di Antonio, contributo all’Ufficio diocesano per la Pastorale Missionaria
Non è stata solo una semplice celebrazione eucaristica, in cui i due Sodalizi si sono ritrovati per ascoltare la Parola di Dio e adorare Gesù Eucarestia. Né, tantomeno, un momento di autocelebrazione. È stata, invece, l’occasione per suggellare davanti l’altare non solo la sintonia di intenti, ma anche la volontà di perseguire e rafforzare il cammino di carità intrapreso nel 2000.
Infatti, domenica 24 febbraio i sodalizi antoniani di Molfetta e Zagarolo hanno consegnato al Responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Missionaria, don Vincenzo Sparapano, un importante contributo per la missione di don Paolo Malerba in Kenia. «Con questo spirito di aggregazione negli ultimi incontri abbiamo concordato e stabilito un nuovo progetto dal nome “La bontà nel nome di Antonio” dove si è pensato di elargire un contributo economico ad un ente o persona che si è contraddistinta in opera di solidarietà nelle città di Molfetta e Zagarolo - ha spiegato il Priore molfettese, Nicola Giovine -. Per questo motivo per la città di Molfetta si è deciso di aiutare la missione di don Paolo Malerba in Kenia dove tanto si è fatto ma tanto ancora c’è da fare».
L’impegno e le attività per la carità non sono azioni pastorali nuove intraprese dalle due Confraternite Antoniane, ma sono, con il culto antoniano, la preghiera e la formazione, una delle costelo più importanti della struttura confraternale, come testimoniano le costanti e incessanti attività svolte dalla Cassa Pane San’Antonio. Gli ultimi anni del gemellaggio sono stati - per citarne alcuni - contrassegnati dai progetti caritativi congiunti “Nell’anno della fede aiutiamo il prossimo” (biennio 2016/2017), “Miserum rigans cor” (biennio 2017/2018) e, infine, “La bontà nel nome di Antonio” (biennio 2018/2019), con cui i due Sodalizi si sono impegnati a donare un contributo economico a persone/enti che si sono distinti in attività che rappresentino a realizzino gli ideali antoniani in termini di opere di beneficienza, carità e amore verso il prossimo.
Presente alla Santa Messa di domenica 24 febbraio, tenutasi nella Chiesa di Sant’Andrea, anche una delegazione zagarolese. «È una grande emozione essere qui, a Molfetta, per questa importante occasione - ha affermato il priore Zagarolese, Alberto de Felice -. Come ben sapete, le nostre due Confraternite, gemellate ormai da 20 anni, progettano per ogni biennio un progetto caritativo per assegnare a una realtà molfettese e un’altra zagarolese un contributo economico, che è, senza dubbio, un segno materiale della carità antoniana, ma è anche l’esempio più fulgido di come la preghiera e il carisma antoniano possano produrre buoni frutti».
La carità è ormai uno dei pilastri dei progetti della Confraternita antoniana molfettese, una carità di sostanza e non dello scarto perché, parafrasando una frase del Servo di Dio, don Tonino Bello, la carità non è qualcosa per cui Dio debba ringraziarci, ma piuttosto un qualcosa per cui noi dobbiamo ringraziare Dio.