Pubblicato il: 05 febbraio 2017

Archiviato il: 04 marzo 2017

Pignatelli, il congedo: Sant'Antonio, il tuo esempio sulle nostre scelte di vita

 

 

Caro Sant’Antonio, mi perdoneranno tutti i presenti se mi rivolgo a te in questa mia ultima fatica, sconvolgendo il protocollo previsto per queste cerimonie.

Mi rivolgo a te che da 30 anni, o forse più, sei il faro che guida la mia vita. Voglio rivolgerti un ultimo pensiero, un’ultima richiesta. A te, che hai corsie preferenziali presso l’Eterno, affido questa Confraternita che con fatica e sudore della fronte ho servito in questi tre anni e che oggi ho accompagnato a questo altare pronta ad abbracciare il suo nuovo sposo.

 

Veglia sul cammino di don Nicola e di don Giovanni, che con gioia sono qui a far festa con il nostro Sodalizio. Continua ad illuminare le loro parole: segno di un amore che arde nelle viscere della loro anima. Proteggi in ogni istante il viaggio di questi miei tre fratelli, Nicola, Giuseppe e Vito che da oggi, per amor tuo, si sobbarcheranno tanti privazioni per guidare questa confraternita alla testimonianza di Fede verso quel Bambinello che sorreggi nel tuo abbraccio.

 

Rendi sempre più coeso questo corpo confraternale: fa che possiamo riscoprirci una Confraternita di Volti prima ancora che una confraternita di Riti. Volti come quelli di Beppe, di Gianni e di Marcello che con tanta abnegazione hanno supportato il duro lavoro della mia Amministrazione. Volti come quelli di Luigi che con tanta devozione si prende cura di questo tempio o volti come quelli di Angela, di Anna e di Marta che insieme a tutte le altre zelatrici, nel silenzio, curano l’animazione liturgica. Volti delusi come quelli dei Confratelli a cui non sempre sono riuscito a spiegare le mie scelte: sono proprio loro che in questi tre anni ho amato più di tutti. Volti sconsolati come quelli di tutte le persone che hanno bussato al mio cuore in cerca di accoglienza e che spesso hanno trovato la porta chiusa. Volti gioiosi come quelli dei tantissimi bambini che si affidano alla tua protezione: patrimonio inestimabile di questa Confraternita. Volti speranzosi come quelli dei tanti devoti che da te cercano conforto nelle angustie della loro vita. Volti silenziosi come quelli dei tanti benefattori che offrono a te il sacrificio del loro quotidiano. Volti umili come quelli di coloro che senza apparire non fanno mai mancare il loro apporto alla grande storia di questo benemerito sodalizio.

 

A te, mio caro Santo, affido il cuore di mia moglie, di mio figlio e della mia famiglia tutta: devo ringraziare innanzitutto loro se ho potuto svolgere con fiducia questo mio servizio. A te affido tutti i priori e le amministrazioni delle confraternite molfettesi: gli eccessi di campanilismo non creino distanze sui nostri intenti ma la diversità cromatica dei nostri abiti si confermi ricchezza per questo territorio. Ti chiedo perdono per tutte le volte che ho deluso le tue aspettative, per tutte le volte che non sono stato all’altezza del compito affidatomi.

 

Un’ultima preghiera. L’ho tenuta in coda, non certo per mancanza di rispetto, ma come dolce ossequio al Vangelo. Si perché il mio pensiero a lui, don Vito che “da ultimo diventa il primo”, non può che essere un pensiero particolare. A te, caro Sant’Antonio affido infatti il suo sorriso. La tenerezza del suo sguardo magnetizzi i nostri percorsi disordinati verso l’abbraccio della Vergine che tu hai tanto amato nella tua vita. Custodisci la sua intelligenza: arma potente contro il male diffuso. Fa che possiamo cercare la bellezza del volto dell’Altissimo attraverso i suoi occhi.

 

Tu che sei il Taumaturgo per antonomasia facci comprendere che, prima ancora di far pendere il tuo ritratto sulle pareti delle nostre case, possa pendere il tuo esempio sulle nostre scelte di vita. Oggi, 14 gennaio 2017 è il giorno del Signore. Ed è bellissimo.

 

Sergio Pignatelli, Priore uscente