Cenni storici tratti dal Diario della Sacra Rappresentazione della Passione di N. S. Gesù Cristo
Il quaderno documentario della Sacra Rappresentazione segna gli accadimenti della prima edizione, riportando le modalità di realizzazione del progetto pensato dai confratelli e di risoluzione delle problematiche organizzative che mai si erano presentate in seno alla Confraternita.
Il testo annota anche le decisioni prese per risolvere le preoccupazioni, le operazioni di programmazione, i dubbi e le incertezze che circolavano inesorabilmente tra gli aderenti alla confraternita. La proposta di rappresentare la Passione di Gesù nel periodo della Quaresima fu già pensata da alcuni confratelli fin dal 1991. Alla fine dell’anno successivo l’idea trovò l’accoglienza del nuovo padre spirituale don Sergio Vitulano che subentrava a don Nicola Azzollini alla guida spirituale della confraternita. Di conseguenza, si elaborò un progetto che potesse conferire consistenza ai desideri dei Confratelli e, per questo, si chiese al Confratello e attore teatrale Felice Altomare di scrivere il testo della Rappresentazione.
Il testo scritto da Felice Altomare fu tratto dal Gesù di C. T. Dreyer. La sceneggiatura si componeva di tre scene evangeliche: l’ultima cena, il processo e le testimonianze. Il programma fu approvato nel consiglio di Amministrazione del 6 marzo 1993.
L’Amministrazione, composta dal priore Pasquale Pendinelli, Mauro Marino e Giovanni Sciancalepore si prodigò affinché la manifestazione si svolgesse, non in modo itinerante, ma su dei palchi posizionati in vari luoghi del centro antico di Molfetta. Don Sergio incoraggiò l’iniziativa preoccupandosi di dare la giusta dimensione spirituale alla manifestazione e, a tal proposito, stabilì gli obiettivi spirituali della stessa: «La Rappresentazione della Passione di Cristo è un impegno di lavoro che la Confraternita di Sant’Antonio ha programmato per vivere meglio la Quaresima, per spiritualizzare la Settimana Santa e per offrire alla cittadinanza uno spunto di riflessione per meglio vivere la Santa Pasqua». Lo studio del progetto della Rappresentazione, prima di realizzare la prima edizione, fu poi elaborato, in collaborazione e col consenso di Felice Altomare, da don Sergio Vitulano e dal sottoscritto, che fecero alcuni adattamenti al copione.
La scenografia, da me curata, in accordo con il C.d.A., prevedeva la collocazione nel centro antico. La scena dell’ultima cena fu collocata nella zona di via Amente, la scena dei processi in largo Chiesa Vecchia e la scena delle testimonianze in via Piazza nei pressi della Chiesa di Sant’Andrea. Fu, inoltre, stabilito che l’inizio di ogni scena e l’itinere tra una postazione scenica e l’altra fossero accompagnati dalle marce funebri molfettesi.
Le membra organizzative convennero che la figura di Gesù fosse rappresentata da un Sacerdote e, per questo, proprio l’Assistente spirituale, don Servio Vitulano, lo interpretò nell’edizione di esordio. Le zelatrici Assunta Petruzzella, Nicoletta Pasculli, Gaetana Abbattista e Lucia de Gennaro realizzarono i costumi di scena prendendo spunto, per i personaggi femminili presenti nella scena delle testimonianze, da quelli dei personaggi femminili dei simulacri della processione del Sabato Santo.
Domenico Pasculli (Archivista, Priore emerito, tra i promotori della Sacra Rappresentazione)