Prosit
«Prosit» è stato il saluto di buon auspicio dato da un giovane Confratello nella stazione di Molfetta, al rientro da Padova, al gruppo di Confratelli che hanno partecipato al Giubileo antoniano della Misericordia a Padova, lo scorso 24 e 25 settembre.
È stato il saluto che ha concluso il pellegrinaggio giubilare, ma anche il desiderio di dare continuità e vigore a quanto ascoltato, osservato e toccato durante il Giubileo antoniano, nella certezza che la comunità confraternale sarà arricchita da questa esperienza.
Il cammino fatto insieme in questo tempo straordinario di grazia, di riconciliazione e di perdono deve trovare spazio in una comunità misericordiosa, rinnovata nella fede e nella fratellanza. La partecipazione della Confraternita a questo Giubileo e ad altre iniziative giubilari ora si deve tradurre in presenza operante, dialogo vicendevole, ascolto e aiuto reciproco. La comunità ha, infatti, beneficiato di incontri specifici sul tema della Misericordia, messi a disposizione degli appartenenti che hanno aiutato a comprendere il volto misericordioso di Dio. Sono stati incontri che hanno aperto squarci di luci e di speranza sulla via da seguire per intrecciare la conversione del cuore con le opere di Misericordia.
Nel programma pastorale, don Vito ha messo al centro della catechesi il tema della misericordia, ricordandoci puntualmente che dobbiamo guardare a Gesù maestro di Misericordia. Interessante e penetrante poi è stata la conferenza della Festa della Lingua, tenuta da don Giuseppe Germinario, che ci ha spiegato la misericordia di Dio nella predicazione di sant’Antonio.
Questi temi sono stati approfonditi anche al Convegno di Padova (sabato 24 settembre nello Studio teologico della Basilica antoniana), cui hanno partecipato altre realtà antoniane (confraternite, pie unioni, associazioni): abbiamo ascoltato la misericordia vissuta e predicata dai frati francescani Antonio di Padova e Leopoldo Mandic, in particolare la misericordia nella vita e nelle opere di Antonio di Padova e il ministero di Misericordia di san Leopoldo Mandic. Le relazioni del Convegno hanno reso evidente come la misericordia ricevuta e donata dai Santi è stata essenzialmente un’esperienza di fede che si è attuata nel loro specifico carisma: per sant’Antonio nella predicazione della Parola di Dio e per san Leopoldo nel perdono donato ai penitenti in confessione.
Altri avvenimenti hanno distinto l’anno del Giubileo straordinario dalla nostra comunità con idonee iniziative. Nel corso della Tredicina è stato approfondito il significato della parola “Misericordia”. Peraltro, il messaggio pubblicato sul manifesto della festa è stato eloquente: «Misericordia significa che irriga il misero cuore (Miserum rigans cor). Irrigate il cuore del povero miserabile con l’elemosina che è detta l’acqua di Dio per ricevere il frutto della vite eterna. Il vostro cielo sia il povero: in lui riponete i vostri tesori affinché in lui siano sempre i vostri cuori (S.Antonio)».
Mettersi in cammino comunitario per andare nei luoghi sacri è il pellegrinaggio che si compie per essere toccati nel cuore della grazia e trovare la via della conversione. Attraversare la Porta Santa della Chiesa madre della Diocesi nel percorso giubilare della misericordia e passando dalla Porta Santa del grande Santuario Antoniano per toccare i segni misericordiosi della nostra devozione francescana è stato il cammino che ci ha portato a Gesù Eucaristia, fonte di misericordia.
Si conclude nella solennità della Festa di Cristo Re l’Anno Santo della Misericordia e, chiudendo la Porta Santa, avremo, anzitutto, sentimenti di ringraziamenti verso la SS. Trinità per averci concesso questo tempo straordinario di grazia, oltre ad essere stati condotti verso un’altra storia nuova, che ci mette pazientemente a confronto con le nostre fragilità e il desiderio di dare e ricevere la Misericordia.