I giovani Confratelli in scena con "La morte di Carnevale"
di Eugenia Capurso
La Confraternita di Sant’Antonio è sempre un cantiere aperto, pronta ad organizzare sempre qualcosa per far fronte ad oneri economici o per tenerne vivo lo spirito. Per questo motivo, su invito del Consiglio di Amministrazione, il Gruppo Giovani del Sodalizio, con grande impegno e dedizione, ha accettato di inscenare i giorni 13, 14, 20 e 21 febbraio 2016, nell’Auditorium "Don Bosco" di Molfetta, la commedia "La morte di Carnevale" (1928), uno dei lavori teatrali più riusciti del grande autore napoletano Raffaele Viviani. Complessa nella sua semplicità, la trama costituisce uno straordinario spaccato d’epoca, una pungente ma esilarante vetrina del variegato animo umano. È la storia di una piccola comunità governata dal vecchio usuraio Pasquale Capuozzi, soprannominato Carnevale, e di quanto accade alla sua morte, tra menzogne e avidità, miserie morali e materiali, sogni irrealizzati e illusioni che s'infrangono nell'amara realtà quotidiana dei protagonisti.
Dopo lo straordinario successo de "O’ Scalfalietto" di Eduardo Scarpetta, messo in scena esattamente un anno fa, il secolare sodalizio antoniano conferma la sua fiducia nelle giovani leve della Confraternita e nella voglia di trasmettere, anche attraverso l’ilarità, la comicità, la levità del linguaggio popolare, la tradizione intramontabile del teatro e della letteratura napoletana, che è un patrimonio comune da apprezzare, rivalutare e trasmettere alle generazioni future.
La giovane compagnia teatrale prosegue il suo impegno culturale con la riproposizione di spettacoli incentrati su testi tipicamente "meridionali", che prendono credibilità e vigore dalla lingua viva del popolo. Lingua che costituisce il nostro più grande bagaglio culturale e che dobbiamo continuare a "frequentare" e a usare. I tre atti, dal ritmo incalzante, si snodano in contesti scenici caratterizzati dal riso, con imprevedibili colpi di scena e situazioni sempre sorprendenti per ironizzare sulla morale degli uomini e per esorcizzare il dolore e la morte, parti inscindibili della vita umana.
Infine, quale migliore occasione per ricordare l’indimenticabile Nino Taranto, nell’anno in cui ricorre il trentesimo anniversario dalla sua scomparsa? I giovani "attori", mossi dal medesimo spirito antoniano di gaiezza e vivacità, invitano tutta la Confraternita ad assistere alla divertente commedia e promettono una serata ricca di risate e spensieratezza.