Giubileo della Misericordia, apertura della Porta Santa in Diocesi
di Massimo Palombella
La "Misericordia" è un sentimento di compassione e di pietà che muove a perdonare e a soccorrere il nostro fratello per Amor di Dio. Grazie a questa virtù morale, tenuta in grande considerazione dall’etica cristiana, noi possiamo sperimentare il vero Amore, quello eterno, che ci mette in stretta comunione con Dio. Dobbiamo diventare pellegrini “intraprendenti” pronti a convertirci ogni giorno, cercando di arrivare a quella grande Meta che si chiama Misericordia.
Ecco perché Papa Francesco ha indetto un nuovo Giubileo Straordinario della Misericordia che è iniziato l’8 dicembre 2015, con l’apertura della Porta Santa a Roma (anticipata da quella in Repubblica Centrafricana del 29 novembre) e che terminerà il 20 novembre 2016. Per la prima volta nella storia del Giubileo, è stato deciso che durante la terza domenica d’Avvento, in ogni Diocesi sarebbe stata aperta una uguale Porta della Misericordia per tutto l’Anno Santo. «È desiderio del Papa che il Giubileo non sia celebrato solo a Roma, ma anche nelle Chiese particolari al fine di esprimere la comunione di tutta la Chiesa e far giungere a tutti i cuori e a tutte le menti, l’annuncio della misericordia, cuore pulsante del Vangelo - si legge nel comunicato ufficiale -. Gli Ordinari diocesani potranno disporre l’apertura di ulteriori Porte della Misericordia anche presso Santuari di particolare importanza, specie laddove si riscontri la felice circostanza per cui i molti fedeli che li frequentano possono sempre incontrare l’abbraccio misericordioso del Padre nella confessione».
Proprio nella Cattedrale di Molfetta, la nostra “Chiesa Madre”, si è svolta questa particolare manifestazione ricca di religiosità a cui hanno partecipato moltissimi fedeli non soltanto del mondo laico, ma anche del mondo chierico. La manifestazione, poi, è stata contornata anche da una buona e riuscita organizzazione grazie alla particolare sinergia di alcuni confratelli di alcune Confraternite molfettesi. L’evento è stato scandito da vari momenti suggestivi di particolare importanza: alle ore 17.15, dall’aula magna è partita la processione introitale durante il quale si è mantenuto un clima di raccoglimento e di preparazione per la celebrazione dei Santi Misteri. Si è proceduto fino in piazza Municipio, ove tutti i fedeli si sono radunati per dare inizio al rito d’introduzione. Terminata la proclamazione del Vangelo ha avuto inizio la processione verso la Cattedrale, dove è stata aperta la Porta Santa e poi celebrata la Santa Messa.
«Ogni anno, nella terza domenica d'Avvento, detta "Gaudete", la Liturgia ritrova il coraggio di rivolgere l'invito alla gioia. In un mondo come il nostro assillato da tanti problemi, travagliato dal dramma dell'odio e della violenza, esposto agli attentati terroristici e prostrato dalla paura, parlare di gioia più che di coraggio può sembrare una ingenuità o perfino una "fuga in avanti" - questi alcuni estratti dell’omelia di Mons. Ignazio de Gioia, amministratore diocesano -. Ma non è così. Perché le sorgenti di questa gioia si situano così in alto che le miserie umane non arrivano ad inquinarla. Si comprende perciò la fervida esortazione del profeta Sofonia: “Rallegrati..., grida di gioia..., esulta...”; nonché la raccomandazione dell'apostolo Paolo: “Siate sempre lieti”. Qual è il motivo di questa gioia? È la vicinanza del Signore: “Siate lieti. Il Signore è vicino”».
Ecco in che cosa consiste la vera gioia: è il sentire che la nostra esistenza personale e comunitaria viene visitata e riempita dall'amore di Dio. Per gioire abbiamo bisogno non solo di cose, ma di amore e di verità: abbiamo bisogno di un Dio vicino, che riscalda il nostro cuore e risponde alle nostre attese profonde. Un Dio la cui presenza dà un senso nuovo alla vita stessa.