Consulta diocesana dei Priori: progetti di carità, a Molfetta la "Banca ore"
Si è riunita lo scorso 15 maggio, nel Seminario Vescovile in Molfetta, la Consulta dei Priori delle 32 confraternite della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Terlizzi-Giovinazzo. A coadiuvare la consulta, don Giovanni de Nicolo, responsabile dell’Ufficio Diocesano delle Confraternite. Ospiti dell’incontro, il dott. Luigi Sparapano direttore del settimanale diocesano Luce&Vita e Mons. Domenico Amato, vicario episcopale.
L’incontro ha avuto inizio con una breve preghiera dedicata alla Madonna della Misericordia, patrona delle Confraternite (venerata il 18 marzo, la Madonna della Misericordia, nell’apparizione di Savona del 1536, durante il messaggio al beato Antonio Botta, menzionò espressamente queste associazioni lodandone le pratiche di pietà popolare). A seguire, don Giovanni ha riletto gli atti dell’ultimo incontro dove è stato progettato il convegno tenutosi lo scorso novembre dal tema “Evangelizziamo con la pietà popolare”. A conclusione del suo intervento, don Giovanni ha chiesto che, in continuità con le basi gettate dal convegno, le Confraternite inizino a pensare a progetti condivisi di carità cristiana.
A tal proposito, Mons. Amato ha sottolineato i grandi progressi che le Confraternite hanno fatto negli ultimi 30 anni: «Non ci si incontra più per parlare del passato, di riti che ogni anno sono sempre uguali ma finalmente si parla di progettualità di carità cristiana. Non è un processo semplice e neanche veloce ma l’importante è essere partiti. Parlare da fermi denota sempre qualcosa di poco credibile». Per le varie Città della Diocesi sono stati proposti alcuni progetti.
In particolare a Molfetta, si è proposto il progetto “Banca Ore”: le Confraternite si riuniscono per dare una disponibilità di tempo per associazioni che necessitano aiuto. Tra queste, sicuramente, la Caritas Diocesana e il Centro di Accoglienza, già avvicinato dalle Confraternite nel Torneo di Calcio a 5 dello scorso anno. Nelle intenzioni dell’iniziativa i confratelli si spoglieranno degli abiti confraternali, che fanno bella mostra nelle processioni, per indossare i panni della massaia, dando una mano nelle cucine o dando la disponibilità a fare i turni notturni nella sede di via Pisacane. Chissà che non siano proprio le Confraternite a dare compimento a quella Chiesa del “grembiule” tanto amata dal nostro caro don Tonino Bello.
A proposito del vescovo alessanese, momento di giubilo tra i priori quando Mons. Amato ha annunciato che la Congregazione delle Cause dei Santi ha decretato la “validità della causa diocesana” di beatificazione del presule. Il vicario ha, poi, concluso sottolineando per le Confraternite l’importanza di tre cardini: formazione, culto e carità. «Se sul culto le confraternite hanno attività collaudate da secoli, la formazione è un capitolo affrontato ancora troppo debolmente in queste pie associazioni - ha spiegato Mons. Amato -. Sulla carità invece ogni sodalizio persegue lodevoli attività ma lo spirito di un progetto comune sarebbe di tutt’altro calibro».
Tutti i priori si sono rispecchiati nelle parole del vicario e dopo alcuni interventi, che hanno rafforzato questa linea espositiva, tutti hanno confermato l’impegno a perseguire questa strada. C’è stato spazio anche per il direttore del Luce & Vita che ha proposto ai priori di riservare un “paginone centrale” della rivista, con cadenza bimestrale, alle attività delle Confraternite in modo che esse possano raccontarsi nel tempo e conoscere le altre realtà della Diocesi.
Anche questa iniziativa ha riscontrato l’unanime consenso della consulta. Sincera. È doverosa la chiosa finale di don Giovanni: «Le confraternite sappiano operare il bene distaccandosi da una società dove, per essere, bisogna innanzitutto apparire».