Pubblicato il: 17 giugno 2014

Archiviato il: 04 ottobre 2014

 

Ricostruito il vero volto di Sant’Antonio

 

Un volto verosimile per Sant’Antonio. Lo scorso 11 giugno, durante il convegno tenutosi al Centro Culturale Altinate San Gaetano (Padova), l'Arc Team dei fratelli Luca e Alessandro Bezzi, azienda di Cles, ha mostrato la realistica ricostruzione in 3D del volto del volto di Sant' Antonio. La tecnica usata è stata quella della ricostruzione forense, sviluppata, in particolare, per la soluzione di casi giudiziari: infatti, partendo dal cranio, è possibile ricostruire con alto grado di oggettività il volto e le fattezze di una persona. Peraltro, come ha spiegato ad Avvenire.it Cicero Moraes, «riceviamo un cranio in 3D e lo confrontiamo con dati statistici e anatomici, che ci permettono di ricostruire la faccia di un individuo».

 

Secondo la ricostruzione, il volto di Antonio non doveva essere magro e asciutto, bensì robusto e corpulento, proprio come compare in uno degli affreschi deklla basilica antoniana. Questa esperienza, a metà tra fede e tecnologia, ha coinvolto il direttore del Centro Studi Antoniani, padre Luciano Bertazzo, l’archeologo Luca Bezzi dell’Arc Team, specializzato in ricostruzioni 3D, il designer 3D brasiliano Cicero Moraes del Centro de Tecnologia da Informação “Renato Archer” di Campinas (San Paolo), esperto in ricostruzioni facciali in archeologia, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense (Fousp) dell’Università di San Paolo in Brasile, specializzato in stampa 3D ad altra precisione e, infine, il Museo di Antropologia dell’Università di Padova.

 

Il “nuovo”volto di Sant’Antonio è anche molto simile alla descrizione presente nella «Vita Prima»: secondo il biografo francescano, Antonio aveva una corpulenza naturale ed era anche travagliato da continua infermità (probabilmente idropisía). Inoltre, dopo la ricognizione del 1981, l’equipe di specialisti affermò che Antonio avrebbe avuto una altezza pari a 1.70 metri con un cranio di forma dolicocefala, cioè allungata, con una capacità cranica considerevole (cmc 1.650). Il mento avrebbe avuto anche una forma pronunciata, alta, forte, leggermente squadrata, con occhi grandi e profondi, i capelli neri e una dentatura sana e regolare.

 

A prescindere dalla “fotografia” di Sant’Antonio, più che il volto, i fedeli dovrebbero ascoltare e interiorizzare il suo messaggio evangelico e formativo per volgere lo sguardo a Cristo, ai poveri alla missionari età evangelica. Non è il volto che ha reso Antonio Santo e Dottore della Chiesa, bensì la luce divina che ha illuminato il suo cuore, quello stesso abbraccio da cui Antonio si è lasciato rapire.