Pubblicato il: 13 settembre 2014

Archiviato il: 10 dicembre 2014

 

 

Confraternita e sport

 

 

La Confraternita di Sant’Antonio in questo periodo canicolare ha partecipato a un torneo di calcio organizzato dalla Confraternita dell’Assunta, a cui hanno aderito tutte le confraternite molfettesi.

Per i sodalizi partecipare a quest’attività sportiva può apparire fuori luogo perché le necessità peculiari sancite dai propri principi istituzionali sono ben altre.

Nella nostra Confraternita, però, già dagli anni ’80, in previsione di avviare una nuova fase organizzativa, si pensò di attivare un progetto che attraverso programmi innovativi portasse i confratelli, specialmente i giovani, alla partecipazione alla vita associativa. Per questo nuovo progetto, nei programmi annuali furono inserite operosità teatrali, incontri culturali con altre realtà confraternali, come pure attività ricreative e sportive.

Memorabile fu un torneo di scopone scientifico organizzato dalla confraternita nel 1987 che, se dal punto di vista della partecipazione si rivelò premonitore, diversamente suscitò nella sfera confraternale molfettese meraviglia e derisioni di ogni genere. Incuranti del giudizio, la confraternita esordì partecipando ad un torneo di calcio contro squadre amatoriali mettendo in campo una compagine di giovani confratelli che si fecero ammirare per le qualità tecniche del gioco del calcio.

L’interesse dei responsabili del Sodalizio per questa nuove attività aprì nuove prospettive tanto che si formò nel sodalizio una squadra di calcio ben preparata e predisposta nel settore tecnico-organizzativo.

Il progetto iniziale si rafforzò poi col priorato di Pasquale Pendinelli, dove si accentuarono le partecipazioni a incontri di calcio e nel bilancio preventivo del 1992 fu anche stanziato un budget di 400,000 £ per la squadra di calcio della confraternita. L’azione sportiva intrapresa porta la squadra della Confraternita a iscriversi al Centro Sportivo italiano (CSI).

Peraltro, nel 1994 il Priore Angelo Alfonso Mezzina, sotto la richiesta dei tanti confratelli, organizza il primo memoriale di calcetto intitolato a don Tonino Bello. Il fine del Torneo era quello di comunicare la fratellanza e l’amicizia sullo stile del compianto vescovo: al torneo, perciò, parteciparono squadre appartenenti a parrocchie, confraternite e associazione religiose diocesane.

Con la collaborazione del CSI, utilizzando il campo di calcio comunale e quello della Basilica della Madonna dei Martiri, fino al 2001 la confraternita ha organizzato sette memoriali intitolati sempre al compianto Vescovo. Molte sono state le squadre che in questi sette anni si sono iscritte e il ricavato economico è stato sempre devoluto alla fondazione di Alessano intitolata a don Tonino di cui fa parte la nostra Confraternita.

Anche se inizialmente queste attività non fu ben vista dal mondo confraternale, oggi, però, è evidente che la semina di quegli anni ha germogliato con buoni frutti e il Torneo delle Confraternite di Molfetta ne è la prova, segno che le idee dei confratelli antoniani molfettesi erano molto valide. Dobbiamo essere, comunque, convinti che gli ambiti in cui operano le confraternite non debbano essere limitati a una determinata funzione che rende l’associazionismo chiuso in se stesso, piuttosto che sia necessario uscire dagli schemi tradizionali e abbracciare nuove vie per scrollarsi vecchi stereotipi e, dunque, dare spazi nuovi a generazioni di confratelli.

Qui non si tratta di mischiare sacro e profano, ma essere certi che questa innovazione possa aggregare e permettere ai giovani di incontrarsi facendo esperienza umana e comprendere i valori della solidarietà. Lo sport può essere un mezzo di unione e San Paolo, a proposito dello sport, scrive nella Prima Lettera ai Corinzi incitandoli a una vita cristiana: “Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo”.

 

Domenico Pasculli