Festa della Lingua 2014, conferenza sull’esempio di Sant’Antonio nella vita del laico
375esimo Anniversario dalla Rifondazione: il 15 febbraio la rappresentazione storica «La devozione a Sant’Antonio nel trasferimento del sodalizio dalla chiesa di San Francesco alla chiesa di Sant’Andrea».
Festa della Lingua: solenne celebrazione eucaristica con il bacio della reliquia e la
condivisione del pane votivo
È un giorno speciale per la Confraternita di Sant’Antonio di Molfetta. Sant’Antonio non è festeggiato solo il 13 giugno, ma anche in occasione di una particolare ricorrenza: la «Festa della traslazione delle reliquie del Santo», conosciuta dai devoti come «Festa della Lingua». Anche quest’anno, la Confraternita di Sant’Antonio vivrà questa importante ricorrenza con la conferenza di preparazione «L’esempio di Sant’Antonio nella vita del laico», presieduta da fra Rocco Iacovelli che disquisirà del forte legame che intercorre tra il messaggio evangelico di Sant’Antonio e le opere dei confratelli e dei laici devoti (17 febbraio, ore 19, Chiesa Sant’Andrea). Momento cruciale sarà la celebrazione eucaristica del 18 febbraio (ore 18,30, Chiesa di Sant’Andrea), con il bacio della reliquia e la condivisione del pane votivo.
Inoltre, in occasione della chiusura dei festeggiamenti per il 375esimo Anniversario dalla Rifondazione, la Confraternita realizzerà sabato 15 febbraio (ore 19 nella Chiesa di Sant’Andrea) la rappresentazione storica «La devozione a Sant’Antonio nel trasferimento del sodalizio dalla chiesa di San Francesco alla chiesa di Sant’Andrea», in omaggio alla «Storica Sinopsi della Confraternita di Sant’Antonio di Padova della città di Molfetta» scritta dal sacerdote Crescenzo di Candia nel 1774. In questo modo, la Confraternita ricorderà la sua fondazione quando nell’anno 1637, affidandosi alla protezione e agli auspici del glorioso Sant’Antonio, un gruppo di cittadini molfettesi decise di fondare un nuovo sodalizio: la Confraternita di Sant’Antonio di Padova.
Pur nascendo in povertà, essa si prodigò ben presto per le opere di carità cristiana come aiutare gli ammalati e somministrare medicamenti e cibo. Questo sparuto gruppo di uomini decise di congregarsi nella chiesa di San Francesco del Convento dei Padri Minori Conventuali di Molfetta dove erano solite esercitarsi le pie devozioni a Sant’Antonio.
Il 5 Febbraio 1637 il Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali in Roma diede l’assenso alla richiesta di poter erigere, nella propria chiesa di San Francesco di Molfetta, una società sotto la protezione di Sant’Antonio di Padova. Per diversità di vedute con i Padri Conventuali, i confratelli presentarono un’istanza di trasferimento in un’altra chiesa al vescovo della Diocesi di Molfetta, mons. fra Giacinto Petronio Romano che rispose il 16 maggio 1638 trasferendo la confraternita nella chiesa di sant’Andrea di Molfetta con un decreto vescovile.