Pubblicato il: 17 dicembre 2014

Archiviato il: 06 marzo 2015

Dalla finestra una devozione particolare

 

La cara Presidente Antonetta non è più con noi.E’ tornata alla casa del Padre e ora contempla il suo volto nella pace eterna.

 

Ricordarla con affetto per noi è un dovere che nasce dal cuore per i tanti anni di apostolato nel nostro sodalizio. La Presidente Antonetta ha avuto una lunga vita (mancavano pochi giorni al suo centesimo genetliaco) ed è stata decana delle nostre zelatrici. Discreta e umile, ha segnato per molti lustri la vita del nostro sodalizio attraverso il servizio e la preghiera. Giansante Maria Antonietta (per noi Antonietta Annese) nasce nel fragore della prima guerra mondiale, il 10 novembre 1914, e vive la propria esistenza terrena “Indé alla Terré”, si stringe in matrimonio con Giovanni Annese è si prodiga nelle attività della Parrocchia di San Corrado, nel centro storico, dove tra l’altro fa parte attiva di associazioni parrocchiali tra cui la confraternita della Purificazione e l’associazione di Maria SS. del Rosario.

 

L’ubicazione della propria abitazione, situata di fronte alla rettoria di Sant’Andrea, e soprattutto la devozione incommensurata verso sant’Antonio, l’ha resa interprete di molti servigi alla nostra confraternita. Nella giovane età è già presente nel primo nucleo delle zelatrici e si offrì alla partecipazione delle funzioni proprie della confraternita: la preghiera della tredicina, l’ottavario dei defunti, le “quarantore” e la festa della lingua del Santo. Nel periodo del dopoguerra, che è caratterizzato dall’abbandono della popolazione molfettese del centro storico, anche la rettoria di sant’Andrea diventa poco frequentata dai fedeli. Antonetta non abbandona il quartiere e la confraternita: rimane e continuamente partecipa con fede lodando Dio alla messa mattutina del martedì in onore di Sant’Antonio.

 

In mancanza nella Rettoria, di servizi e strutture adeguate, metteva a disposizione del sodalizio la propria casa dove numerose volte si sono svolti incontri di amministratori, ricorrenze della confraternita e le accoglienze ai vescovi in occasione delle loro celebrazione nella Rettoria. In questo senso è stato per noi anche punto di riferimento, per la sorveglianza esterna della rettoria, dove non faceva mancare, dalla sua finestra, il suo sguardo vigilante. La testimonianza, sincera alla devozione a Sant’Antonio si concretizza accettando la carica di presidente nel momento che l’amministrazione pro tempore nell’ambito del rinnovamento della confraternita organizzava un nuovo gruppo di Zelatrici affidando nuovi compiti. Prende l’incarico il 7 febbraio 1982; ed è riconfermata presidente, il 16 dicembre 1984, compito che eserciterà fino all’anno 1987. In questo periodo è ammirevole la sua dedizione al culto del santo taumaturgo ed è obbediente alle nuove disposizioni e orientamenti del sodalizio e pertanto le vengono affidati gravosi compiti e impegni nuovi. In questo periodo si rende conto che la confraternita ha bisogno della collaborazione del gruppo delle zelatrici e non si tira indietro incoraggiando con la sapienza di una madre le giovani appena entrate a farne parte alla disponibilità, al servizio e alla preghiera.

 

Sono i tre cardini che contraddistinguono il suo ruolo e che restano i valori che indentificano il gruppo delle zelatrici. Dopo questi incarichi rimane attiva nella confraternita non facendo mai mancare la sua esperienza e il suo impegno. Gli ultimi anni della sua vita sono stati vissuti nella fervente preghiera e, se pur sporadicamente partecipava alle funzioni della confraternita, non faceva mai mancare dalla sua finestra il suo sguardo e il saluto benedicente. Ci benediva anche nel giorno della festa del Santo suo onomastico e in particolare al momento dell’’uscita del Simulacro dalla chiesa per la processione per le vie della città. La partecipazione spirituale con la preghiera all’ultima processione di s. Antonio, in occasione della quale aveva chiesto - forse avvertendo che era l’ultima volta che vedeva passare la statua del santo sotto la sua casa - che il simulacro si fermasse un attimo sotto la sua finestra per pregarlo con più intensità.

 

I portatori, con docilità e con commozione hanno acconsentito e il nostro priore su questo gesto inconsueto nella nostra tradizione, così si è espresso sulle colonne del nostro foglio informativo “Si Quaeris”: “Quest'anno con mia piacevole sorpresa, i miei confratelli che si sono sobbarcati l'onere di portare a spalla il simulacro di Sant'Antonio, nei pressi dell'abitazione di una consorella anziana, hanno sostato qualche attimo in più per permetterle di recitare con calma la sua preghiera semplice. Il suo volto grondante di lacrime faceva da specchio alla sua anima immersa nei ricordi di tanti anni spesi nella devozione a questo Santo.”

 

Un bene prezioso è stata la sua vita per noi e nella fede rimane ancora con noi “Io sono con voi, vicino a voi. Sono nella stanza accanto chiamatemi e vi risponderò” (dalla figurina ricordo). Siamo certi che la tenerezza di Antonetta ci avvolgerà e ci guarderà ancora dalla sua finestra, per pregare per noi e la sua famiglia non più con le lacrime agli occhi, ma con il sorriso del paradiso.